Fertility Day, scacco alla comunicazione
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La prima campagna pro fertilità della ministro Lorenzin ha scatenato l'ironia del web, la seconda ha mandato su tutte le furie i più sensibili ai temi del razzismo, le scuse avallate dalla signora hanno scatenato l'ironia e il disgusto e la ciliegina sulla torta è stata la richiesta di collaborazione gratuita in nome della spending review. Dove arriveremo?

Come letto e detto più volte il ruolo di creativo del web è diventato sempre più un "mestiere" per chiunque ma la differenza la fa il professionismo ed il Know how, a conferma di tutto ciò c'è l'evoluzione della campagna sul Fertility Day effettuata dal ministro Lorenzin, la quale, avvalendosi di collaboratori poco accorti (o forse che hanno seguito direttive molto rigide date dal cliente) si è rivelata un flop continuo.
Il ministro ha dapprima approvato una campagna insensibile alla situazione attuale di giovani e meno giovani italiani, poi ha ritirato la campagna sostituendola con una razzista, mal fatta anche dal punto di vista tecnico, con contenuti di poco impatto, scarsa comunicazione e l'utilizzo di foto di stock market.
Dopo aver subito lo tsunami di insulti dal mondo web, la ministro si è difesa dicendo che lei non aveva approvato quella campagna ma una dove le persone non erano distinguibili o riconoscibili. 
Così dopo l'ennesima ondata di fischi (chiamiamoli così) la ministra, vista l'incapacità di tutto lo staff, anche del suo portaborse e consigliere, ha pensato bene di rettificare che le prossime campagne saranno fatte con più attenzione, avvalendosi di veri professionisti CHE, però, dvrebbero lavorare GRATIS per il ministero.

Inutile dire che non le va neanche risposto e che siamo contrari alla polemica che si è alzata, perché quando un professionista decide di lavorare gratis è per un motivo suo personale, profondo, di legame col committente, per compassione o comunque per un sentimento di spinta verso di questo, ecco... in una Italia maltrattata da tutti, politici in primis, nessun creativo con esperienza, un minimo di nome e capacità, si dovrebbe abbassare a lavorare gratis per un ministro che lo chiede, perché noi vorremmo un mondo dove ognuno abbia riconosciuto il proprio lavoro come UTILE e NECESSARIO e quindi pagato di conseguenza secondo regole di giustizia e valore professionale.


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